Nell’ambito di un’attività di indagine in materia di delitti perpetrati da pubblici dipendenti contro la Pubblica Amministrazione, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza ha dato esecuzione, con la collaborazione della Sezione di P.G. – Aliquota della Guardia di Finanza, guidati dal Comandante Provinciale, Colonnello Gianluca Dinoi, ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di Mario Randolfi, nato il 17 maggio del 1959, in Basilicata, a Rionero in Vulture, in provincia di Potenza, funzionario dell’Agenzia delle Entrate, addetto al reparto di gestione Banche dati e Servizi Catastali dell’Ufficio Provinciale Territorio di Potenza, con mansioni di accettazione e registrazione di domande di voltura.
Il dipendente pubblico, posto agli arresti domiciliari dai militari della Guardia di Finanza del capoluogo lucano, si sarebbe appropriato illecitamente di circa 14mila euro, denaro pubblico costituito da somme riscosse dagli utenti del servizio, quali tributi e bolli per la registrazione di volture catastali, in relazione a 95 domande.
Dalle indagini, è emerso un consolidato sistema che, nel corso di 1 anno e mezzo circa, avrebbe portato il funzionario a sottrarre sistematicamente, ogni giorno, piccole somme di denaro, che gli utenti versavano alle casse della Pubblica Amministrazione, in relazione alle pratiche burocratiche di voltura catastale e il complesso ed articolato modus operandi dell’indagato, ha permesso all’arrestato di incassare una propria retribuzione mensile.
Il dipendente infedele dell’Agenzia delle Entrate, in qualità di operatore della Banca dati dei Servizi catastali, attestava falsamente, nel sistema informatico dell’amministrazione finanziaria, che le richieste di voltura erano state presentate presso un altro ufficio provinciale e le relative imposte assolte, rilasciando, poi, ai contribuenti, false ricevute di versamento.
L’anomala gestione delle pratiche non era, comunque, passata inosservata ai vertici dell’Agenzia che, dopo aver rilevato l’assenza della relativa documentazione cartacea, accertata essere stata soppressa dall’operatore per non lasciare alcun riscontro agli atti, avevano inviato l’idonea segnalazione alla Procura della Repubblica, da cui, poi, sono partite le indagini, come informa in una nota stampa il Procuratore Capo della Repubblica f.f. di Potenza, Francesco Basentini.
Rocco Becce robexdj@gmail.com