Lavoro

Presto il riavvio del servizio di radiologia nell’ospedale di Venosa

Ricognizione sul territorio da parte della Azienda sanitaria con il sopralluogo del Direttore generale , Luigi D’Angola, che si è recato negli ospedali di Venosa e Rionero in Vulture. Nella città oraziana il Direttore dell’Azienda sanitaria di Potenza è tornato sulle voci che si rincorrono in merito alla situazione di disagio presso l’ospedale di Venosa ed in particolare presso l’unità di Radiologia. “Voci- ha detto- che sono destabilizzanti e soprattutto poco rispondenti alla realtà poiché presso il P.O.D. ‘San Francesco’, pur se con le dovute e necessarie precauzioni, sono in corso le graduali riattivazioni di tutti i servizi essenziali. Proprio la riattivazione del servizio di radiologia era giá nelle previsioni, ma con riavvio successivo rispetto ai servizi più necessari per l’utenza”. Non a caso, nel mese di agosto, ha ricordato D’Angola, “è stata riattivata la dialisi, riportata a regime definitivo in questi giorni per un migliore trattamento sanitario di pazienti non più costretti a dover raggiungere il Crob di Rionero. Sulla radiologia- ha inoltre aggiunto il Direttore- “sono in corso di apertura le agende di prenotazione per le prestazioni per esterni, fermo restando che viene in ogni caso richiesta particolare attenzione al fine di evitare ogni possibile occasione di contagio tra pazienti Covid positivi e utenza esterna. Per tale motivo- conclude D’Angola- intendiamo assumere particolare cautela nell’ottica di garantire i dovuti standard di sicurezza”.
Spostandosi a Rionero, il Direttore ha verificato il riavvio del servizio di Fisioterapia ambulatoriale presso il Distretto cittadino.
Il servizio era fermo da cinque mesi circa per mancanza di fisioterapisti ed oggi è stato riattivato con prestazioni fissate tutti i giorni dal lunedì al sabato grazie alla disposizione dell’Azienda che ha consentito l’assegnazione di una unità di fisioterapista al Distretto rionerese. Con ciò si è consentito di eliminare i disagi a cui era sottoposta fino ad oggi la popolazione, costretta a ricorrere a prestazioni presso altri centri del territorio o presso strutture private.

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