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Processo “petrolgate” a Potenza contro Eni. La procura accusatoria punterà sulla lettera di Griffa

Sta per entrare nel vivo il processo sulla trivellopoli lucana, domani inizierà il dibattimento nel processo "petrolgate".

Presunto traffico illecito di rifiuti al COVA e un ipotetico sistema di malaffare intorno al centro oli Total di Corleto Perticara. I capi di accusa nel processo che vede imputate 47 persone e 10 società tra cui ENI.

Sta per entrare nel vivo il processo sulla trivellopoli lucana. La Procura di Potenza chiederà di ammettere due nuove prove accusatorie nel processo sulle estrazioni in Basilicata. Si tratta delle analisi ARPAB del settembre 2017 su alcune presenze sospette nella vasca di reiniezione Costa Molina 2 e del “dossier Griffa”; la lettera-testamento in cui nel 2013 l’ex responsabile ENI, prima di togliersi la vita, denunciava anomalie al COVA di Viggiano. In quelle pagine Griffa parlava di sversamenti dai greggio nei serbatoi già nel 2012. Una ricostruzione meticolosa, quella di Griffa, inviata già nel 2013 ai carabinieri di Viggiano e riemersa solo ora che i PM potentini hanno avviato l’indagine epidemiologica sullo stato di salute dei lavoratori del COVA.

Prove su cui si parlerà domani quando inizierà il dibattimento nel processo “petrolgate“.

 

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