“Ai Comuni beneficiari va riconosciuta una elevata qualità progettuale – afferma ancora l’Assessore Galella -. Rivolgo tuttavia l’appello alle amministrazioni interessate, affinché procedano con sollecitudine ed efficienza alla attuazione degli interventi, per assicurare la corretta realizzazione delle opere, il veloce utilizzo delle risorse comunitarie assentite, anche per consentire alla Regione di accelerare la spesa dei fondi europei e rispettare gli impegni relativi agli obiettivi annuali assunti con Bruxelles. Gli uffici della Direzione Politiche agricole sono a disposizione per accompagnare i Comuni negli adempimenti amministrativi e realizzare in tempi brevi interventi che potranno contribuire alla valorizzazione del nostro territorio regionale”.
È stata pubblicata sul BUR Basilicata del 1° ottobre scorso la DGR n. 589 del 25/09/2023 con la quale, su proposta dell’Assessore alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Alessandro Galella, è stato approvato l’incremento della dotazione finanziaria della Sotto-Misura 7.6 “Investimenti per restauro e riqualificazione del patrimonio culturale e naturale del paesaggio rurale e dei siti”, a valere sul Programma di Sviluppo Rurale della Regione Basilicata per il periodo 2014-2022, il cui bando ha previsto la concessione di un contributo in conto capitale con una intensità di aiuto pari al 100% dell’investimento ammesso, per un massimale progettuale di 40.000 euro.
“Grazie ad una puntuale ricognizione delle economie di spesa rinvenienti da diverse misure e dalla rimodulazione del piano finanziario della Misura 7 del PSR Basilicata 2014-2022, abbiamo ampliato il plafond di ulteriori risorse pari a 1.300.000 euro – commenta in una nota l’Assessore Galella – elevando così la dotazione del Bando 2023 a 2.500.000 euro, così da poter assicurare il finanziamento a tutte le domande di sostegno pervenute. Con questo provvedimento della Giunta regionale è così possibile finanziare le restanti 33 istanze inizialmente escluse per superamento della dotazione del bando, a fronte delle 67 domande di sostegno presentate da Amministrazioni comunali ed Enti gestori di Aree protette ed Aree Natura 2000.”.
Attraverso queste risorse i Comuni beneficiari potranno recuperare, a seconda dell’intervento progettato, piccole strutture rurali ad uso collettivo collegate all’identità rurale quali corti, fontane, pozzi, lavatoi, forni, jazzi (ricoveri temporanei per bestiame), casini (costruzioni rurali generalmente a due piani fuori terra), cappelle, mulini ed aree riconducibili al patrimonio paesaggistico delle comunità rurali, potranno dar vita o ripristineranno musei e centri espositivi, incrementando le condizioni di attrattività dei territori rurali con ricadute positive sull’economia rurale e sulla qualità della vita delle comunità lucane residenti.