Lavoro

Rapporto Banca d’Italia sull’economia lucana, Summa: “allarmante l’impatto dell’economia illegale”

“La democrazia liberale nel nostro Paese e nella nostra regione è a rischio. La liberalizzazione del gioco di azzardo e più in generale il liberismo, che è la condizione in cui agiscono le organizzazioni criminali, è un problema politico. Servono azioni concrete di contrasto alla illegalità perché allo stato attuale è sempre più  spesso l’economia illegale a determinare le azioni e non la politica”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, commentando il rapporto della  Banca d’Italia sull’economia lucana presentato oggi a Potenza al teatro Stabile.

“Il traffico di droga – continua Summa – è il settore in cui maggiormente agiscono le forze criminali, in primis l’ndrangheta, ormai radicata nella nostra regione sia nella provincia di Potenza che di Matera. Per contrastare il narcotraffico, fenomeno più pervasivo delle attività criminali, non bastano le attività tradizionali. Se la criminalità organizzata ha accumulato una forza economica che solo in Italia vale circa 500 miliardi, ciò significa che fino a oggi c’è stata una sottovalutazione di un fenomeno che è in grado di condizionare le scelte economiche e politiche del nostro Paese.

La lucida analisi del procuratore del Tribunale di Potenza, Francesco Curcio, al rapporto della Banca d’Italia oggi al teatro Stabile sulla prevenzione del riciclaggio, richiederebbe una forte azione di tutte le forze democratiche e politiche – aggiunge Summa – per rimettere al centro del dibattito politico nazionale e regionale tutte le misure straordinarie da adottare per affrontare un fenomeno di tale portata che condiziona la nostra economia, la libertà e la democrazia.

Serve un grande investimento nel personale per poter avviare un vero contrasto alla criminalità – conclude Summa – che è un fenomeno mondiale da cui anche la nostra regione è ormai profondamente attraversata. Altro che narrazione di Basilicata felice, la politica deve assumersi la responsabilità, non può essere la ruota di scorta dell’economia”.

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