“I risultati dell’ultimo rapporto presentato dalla Fondazione Migrantes sulla mobilità degli italiani all’estero mostrano un altro importante dato per la Regione Basilicata, consegnandoci un quadro molto positivo sul trasferimento dei lucani verso altri luoghi del mondo”. E’ il commento del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, relativo al dato del rapporto secondo cui la Basilicata è la regione che ha perso meno residenti in favore dei paesi stranieri. Infatti, secondo lo studio, sono solo 24 le persone che da gennaio a dicembre 2020 hanno trasferito la loro residenza dalla Basilicata all’estero.
“E’ un risultato – aggiunge Bardi – che ci aiuta a guardare con maggiore fiducia al futuro. Infatti, se nello stesso periodo, nonostante la pandemia, molte altre regioni del Sud e del Nord sono stati costretti a registrare numeri molto più consistenti di persone che hanno lasciato la loro terra di origine per trasferirsi altrove, la Basilicata è quella che registra il saldo negativo in assoluto inferiore, seguita da Val D’Aosta e Molise. Quello della emigrazione è un tema molto importante soprattutto per una regione come la Basilicata che ha tantissimi comuni piccoli e piccolissimi e che rischiano il totale spopolamento. Su questo tema c’è ancora da fare tantissimo e occorre recuperare il tempo perduto. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che è ancora alto il fenomeno della migrazione verso altre regioni, soprattutto del nord. Come governo regionale siamo fortemente impegnati a creare le condizioni per frenare questa emorragia attraverso politiche attive del lavoro e sostenendo l’attrattività del territorio per favorire l’arrivo di nuove imprese, anche prevedendo l’uso dei fondi derivanti dal Pnrr. Sono certo che presto vedremo nuovi ed importanti risultati. Intanto – conclude Bardi – i dati positivi della Fondazione Migrantes ci mostrano una tendenza positiva”.
Sollecitiamo chi si limita a registrare con una certa enfasi che i lucani emigrati all’estero lo scorso anno sono stati “solo” 1.080, secondo i dati del Rapporto Italiani nel Mondo 2021 presentato dalla Fondazione Migrantes, a valutare le loro condizioni di vita e di lavoro e a proporre iniziative per valorizzare il loro apporto all’economia regionale e locale. E’ il commento di Giovanni Baldantoni, presidente Palazzo Italia Bucarest e Lucani nei Balcani, riferendo che venerdì 12 i lucani che risiedono in Romania si riuniranno per un confronto dei problemi più sentiti in vista del rinnovo dei componenti il Comites, la rappresentanza degli italiani all’estero. Per noi – aggiunge – la questione non si può ridurre ai numeri dei nostri corregionali andati via, numeri peraltro fortemente condizionati lo scorso anno dalla pandemia, ma piuttosto quali sono le idee e i progetti istituzionali per utilizzare la loro presenza all’estero a beneficio di chi è rimasto e quindi dell’economia regionale. Le statistiche sono sicuramente utili ad interpretare il gradimento dei lucani per la destinazione estera, solo che è utile andare oltre e definire un programma per utilizzare le comunità lucane nei Paesi esteri quali reali ambasciatori del “made in Basilicata”. E’ proprio quello che noi facciamo quotidianamente e che continueremo a fare con imprenditori e Comuni che credono nella internazionalizzazione e nelle nuove opportunità dei mercati dei Paesi Balcanici. La Comunità Italiana, molto numerosa , per gran parte “pendolare” ma con circa 8000 iscritti all’AIRE (Anagrafe residenti italiani all’estero) – sottolinea Baldantoni – sente il bisogno di tale organismo come ci è stato manifestato in diverse occasioni e dunque vorremmo rendere attivo il Comites , in tempi brevi. E’ il caso di sottolineare i buoni rapporti bilaterali esistenti tra Italia e Romania e gli intensi rapporti commerciali tra i due Paesi. Sono più di 18.000 le imprese italiane attive in Romania (su 40.000 imprese italiane registrate) che investono in ogni settore economico. Di qui il rinnovato impegno dei Lucani nei Balcani che già da alcuni anni promuovono la Lucania ed i suoi prodotti nel Palazzo Italia, come promuove altri prodotti di altre Regioni. Le associazioni presenti ed attive oggi sono numerose tra le quali l’Associazione Cuochi Italiani, la Fondazione Italiani in Europa, l’ Asociatia Lucani nei Balcani, il Circolo Imprenditori Italiani in Romania , organismi in grande attività e fermento che sostengono con grande vicinanza anche tutta quella fascia di associazioni religiose e non che operano nel sociale nell’intera Romania, facendo dell’Italia il più grande partner nel mondo della Solidarietà.