Sono Abruzzo, Basilicata e Marche le regioni italiane che negli ultimi 8 anni sono cresciute maggiormente dal punto di vista dell’innovazione. A certificarlo è il ‘Quadro europeo di valutazione dell’innovazione 2019’ che, attraverso un complesso sistema di punteggi, analizza le performance delle circa 240 regioni dell’Unione e di quelle di Norvegia, Serbia e Svizzera. L’Italia è 18ma su 28 Paesi Ue ed è considerata un “innovatore moderato”, categoria alla quale appartengono anche tutte le sue regioni salvo il Friuli Venezia Giulia, unico “innovatore forte”.
Il report della Commissione, tuttavia, registra dei progressi rispetto al 2011, con un aumento delle performance di tutte le 21 regioni e province autonome italiane. Fra queste spiccano Abruzzo (+15,3%), Basilicata (+15%) e Marche (+12,9%), migliorate a un ritmo doppio rispetto al FVG primo della classe (+7,7%) nonostante nel ranking europeo siano ancora rispettivamente in 156ma, 169ma e e 128ma posizione. Le tre regioni sono addirittura fra le prime 30 in Europa per quanto riguarda la percentuale di fatturato delle Pmi derivante dall’immissione sul mercato di nuovi prodotti. Le Marche, poi, sono seste per numero di domande di registrazione per disegni e modelli presentate all’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (Euipo) rispetto al Pil regionale, e 32me per richieste di registrazioni di marchi. Non solo, la regione è 35ma per numero di Pmi che fanno innovazione “in-house”. Un buon piazzamento in Europa lo ottiene anche la Basilicata nella speciale categoria dedicata alla spesa per le Pmi in settori innovativi non legati a ricerca e sviluppo, dove risulta 28ma.