“Ripartire dal territorio. Reddito, sfida green e digitale”: sono le parole d’ordine dell’assemblea della Cia-Agricoltori Val d’Agri-Alto Sauro che si è svolta ieri a Viggiano con la partecipazione di oltre 200 agricoltori. Con l’obiettivo di rinnovare il ruolo di protagonismo del mondo agricolo e della filiera agro-alimentare del comprensorio che ha grandi risorse agricole e zootecniche e quindi non solo energetiche, l’assemblea ha eletto i componenti della direzione (20, un rappresentante per ogni comune), Michele Bove coordinatore direttivo, Giuseppe Pricoli (allevatore di Grumento) Presidente, e Giovanni Dragosa e Michele Di Fuccio vice presidenti. Sono stati inoltre eletti i delegati all’ Assemblea Provinciale di Potenza (13 aprile).
L’assemblea – presieduta dal presidente provinciale Giannino Lorusso e dalla direttrice provinciale Giovanna Perruolo – si inserisce nel percorso congressuale che prevede una trentina di assemblee locali, dopo le assemblee delle Associazioni Donne in Campo, Agia e Pensionati, già tenute – sui temi il territorio, le aree rurali, la centralità dell’azienda agricola e il ruolo dell’agricoltura motore dell’economia locale che deve innovarsi e connettersi e accettare la sfida dell’economia verde e digitale.
La Cia lucana – 5 mila tesserati, 8 mila pensionati, 2500 donne, un migliaio di giovani – raccoglie le nuove complesse sfide globali derivanti dai continui e veloci cambiamenti e integrando il documento programmatico nazionale intende adeguare la propria strategia di progetto e programma – dal “Territorio come destino” al “Paese-la Basilicata che vogliamo” – con l’obiettivo centrale di posizionare il settore primario lucano fra i più avanzati modelli agro-tecnico-organizzativo fondati sull’innovazione ICT, le biotecnologie, la digitalizzazione, l’automazione, l’agro-ecologia, l’economia circolare in stretta coerenza con le misure e le politiche agro-alimentari e agro-climatico-ambientali definite dall’U.E.
Per fare questo diventa strategico agevolare il processo di modernizzazione sostenibile del comparto agricolo-alimentare e rurale. Sostenibilità intesa nell’insieme della declinazione economica, ambientali e sociale favorendo investimenti connessi alle transizioni in specie quella ecologica, digitale ed energetica. Inoltre, nella strategia di nuova programmazione rientra un diffuso ammodernamento tecnico-organizzativo esteso agli aspetti etici ed ambientali-ecologici, al fine di caratterizzare, dando maggiore significato valoriale, le relazioni economiche delle filiere regionali agricole. Centrale è l’impegno di più efficaci servizi ad imprese e persone. Lo scopo è quello di creare, nuovi e più equi rapporti fra settore produttivo primario, agro-industria, mondo delle PMI della trasformazione, del commercio, della ristorazione e dei servizi che necessitano di sintonizzarsi con bisogni ed esigenze del cittadino consumatore che chiede sicurezza alimentare e salubrità degli areali produttivi e dei territori.