L’acquisizione di un portafoglio di sette progetti solari fotovoltaici nel sud Italia, che una volta operativi forniranno 65 MW di capacità installata da parte di Glennmont partners (Nuveen Infrastructure) tra le maggiori società di gestione al mondo che investono in energia pulita, riprova il grande interesse per le rinnovabili al Sud. I nuovi programmi saranno realizzati tutti in Basilicata che secondo i dati dell’Osservatorio Fer realizzato da Anie Rinnovabili, chiude il 2022 con una potenza complessiva di 2035 MW con 1880 Sistemi di Accumulo. Altrettanto significativi i dati della Puglia con 6012 MW e 11.898 impianti, della Campania con 3203 MW e 8537 impianti e della Calabria con 2557 MW e 5340 impianti. Ma – commenta il Gruppo Cestari, che si occupa di progettazione e realizzazione di impianti per rinnovabili in Italia, con particolare attenzione alle esigenze di Basilicata, Campania e Calabria oltre che all’estero – seppure le Fer registrino nel nostro Paese un incremento del 109% di nuova potenza installata nel 2022 rispetto al 2021, siamo ben lontani dall’obiettivo di 9 GW/anno previsti dallo scenario definito per il quale è necessario, come spiega Anie, un incremento di nuova potenza pari al 200% di quanto conseguito nel 2022. C’è dunque un potenziale per eolico e fotovoltaico – sottolinea l’ing. Alfredo Carmine Cestari, presidente del Gruppo omonimo – che specie al Sud resta inespresso con riflessi sull’auto-approvvigionamento energetico, l’occupazione diretta ed indotta che non vanno ulteriormente sottovalutati. Lo dimostra in particolare l’incremento dell’eolico che nelle regioni meridionali è “a macchia di leopardo”: in Puglia 121 nuovi impianti (238 MW), in Basilicata 29 (40 MW), in Campania 11 (72 MW) e 9 in Calabria (5 MW). Vale per tutti il “modello Benevento” da replicare: investimenti per 50 milioni di euro nelle rinnovabili per 350 posti di lavoro.