Vorrei fare una proposta innovativa a tutti i giovani, Associazioni Culturali, Pro Loco ed Imprenditori vari della Val d’Agri – Sub Regione della Basilicata, compresa tra i monti Sirino e Volturino – mettere su un progetto che porterà nella Val d’Agri in primis e nei due capoluoghi, grandi compagnie e nomi di assoluto richiamo del panorama teatrale nazionale, grazie ad una programmazione da ideare per soddisfare le esigenze di un pubblico vario, folto e attento con spettacoli di genere diverso, ma sempre di qualità. Offrire un ventaglio, il più ampio possibile del mondo del teatro, senza imprigionare l’offerta in “categorie” e invitare il pubblico ad essere altrettanto semplice, liberarsi di ogni sapere, di ogni sicumera, di ogni preconcetto culturale che determina, inevitabilmente, un pre-giudizio che non predispone né all’ascolto e tanto meno al ”vivere” e al “sentire” l’altro e le ragioni dell’altro.
Quando si è liberi, semplici, ingenui, curiosi e maliziosi come i bambini, allora il teatro diventa davvero il luogo delle emozioni, delle sensazioni, delle intuizioni, che colpiscono l’anima e la mente; diventa il luogo del sentire comune, dell’osmosi tra chi rappresenta e racconta e chi ascolta e vede; diventa il luogo della magia, del mistero, il luogo dello spirito, dell’intelletto. Il teatro così ritorna ad essere il luogo dove si può vedere e gustare tutto quello che non si può vedere, tutto quello che non si può gustare in televisione e in una qualsiasi sala cinematografica, non solo perché, come di facile intuizione, il linguaggio teatrale è cosa diversa, ma per una ragione più profonda, più sostanziale, il teatro senza il pubblico non si può fare, non si fa, non esiste.
Giulia Giarletta