Da Bruxelles a Roma, alla Basilicata. Il week end di incontri e riflessioni porta i primi tasselli del complicato mosaico delle candidature del Partito democratico. Tasselli importanti considerato che sciolgono il nodo dei «Pittella brtohers». Gianni e Marcello, Marcello e Gianni destini diversi appesi al fino comune della candidatura. Perché Renzi e Roma una decisione – seppure ancora non ufficializzata . l’hanno presa: il candidato al collegio uninominale Senato per il Pd in Basilicata sarà Gianni Pittella. Ed a cascata il destino di Marcello sarà quello di ricandidarsi alla carica di governatore della Basilicata per altri cinque anni. Il dado, insomma, è tratto. E con esso anche la scelta di avere capolista al Senato nel plurinominale il parlamentare uscente Salvatore Margiotta. Per il resto, invece, è ancora tutto da decidere. Non senza fibrillazioni interne, a cominciare dallo scontro frontale tra Piero Lacorazza e Vito De Filippo che si contenderebbero il posto di capolista del plurinominale alla Camera ed il collegio uninominale Potenza- Lauria. Le trattative sono in corso (legte al tavolo nazionale) ed è quasi certo che prima del 25 gennaio nulla di definitivo si concretizzerà Stesso scenario nel Centrodestra dove prende quota l’idea del coordinatore Giuseppe Moles a capeggiare la lista di Forza Italia al Senato, mentre il parlamentare uscente Cosimo Latronico potrebbe – in un accordo con la quarta gamba – capeggiare la lista alla Camera.
Sempre che alla fine non vengano presentate liste separate. E l’ex assessore regionale alle Infrastrutture Nicola Benedetto? Confermata la trattativa avanzata con Forza Italia per lui si concretizzerebbe l’ipotesi di una candidatura uninominale nel collegio Vulture- Matera. Già il Vulture – Matera, collegio «incubo» per il Centrosinistra pronto a schierare il parlamentare uscente centrista Guido Viceconte o in alternativa il dem Chiurazzi o un esponente radicale. A fronte della decisione del Movimento cinque stelle che in quel collegio, ritenuto una vera e propria «roccaforte», potrebbero schierare un nome nazionale.
FONTE. ANTONELLA INCISO – LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO