Ed arriva il turno di Guardia Perticara a portare la corona di Capitale Europea della Cultura 2019; ci aveva creduto questo Comune sin dai tempi del Sindaco Massimo Caporeale, quando fascia in spalla, si recò a Matera insieme ad altri Sindaci Lucani a sostenere la candidatura della città di Matera con tanto di foto di gruppo, come nelle grandi occasioni la regola suggerisce, e sembra ieri quel sei di settembre dell’anno duemilatredici. Questo Borgo ha un legame con Matera che potremmo definire forte, quel fil rouge tra Adriano Olivetti ed i due contesti urbani. Guardia Perticara ha organizzato la giornata focalizzando l’attenzione sullo sguardo; lo sguardo che un illuminato come Olivetti posò su questo Borgo nascosto tra le calle dell’alto Sauro, nella parte più interna della Basilicata: la zona dell’osso, per riprendere ciò che diceva Manlio Rossi Doria. La giornata è tipica di questi eventi: annuncio mattinale con musica Folk itinerante affidata agli Ambasciatori Lucani. Anche un banditore che, sulla falsa riga dei banditori di un tempo, sveglia i cittadini con il suono del corno e con l’annuncio strillato nelle strettoie dei rioni. Complice una giornata di sole, con cielo terso e l’aria leggermente frizzante, il paese si sveglia con l’atmosfera di festa. Il Borgo si anima di espositori di artigianalità tipica e con una carovana di macchine d’epoca parcheggiate nella piazza Principale. Ma la giornata, gira gira, riporta al perché Guardia Perticara è legata a Matera. E lo si capisce bene quando approda nella piazza la Presidente della Fondazione Adriano Olivetti, Cinthia Bianconi, che ha voluto – si è saputo dopo – venire la mattina presto e stare fino al giorno dopo per insinuarsi tra i vicoli e la gente, per poter vivere e respirare l’aria che accolse l’industriale quando venne a Guardia Perticara a sostenere la causa ed i progetti di sviluppo messi in campo dal giovane Sindaco e segretario del Partito d’azione e del movimento Comunità, Antonio Montano.
Perché Adriano Olivetti è così importante per Guardia Perticara? Perché fu l’unico a posare lo sguardo su una realtà che aveva delle forti assonanze con le condizioni dei cittadini stipati nei sassi di Matera. Sollecitato dal giovane Sindaco, inviò due tecnici di chiara fama scientifica, Marcello Fabbri e Laura Muratori, che analizzarono il contesto rilevando condizioni di vita ai limiti dell’impossibile, pur trovando segnali positivi, per la riduzione della mortalità infantile come si evinceva dall’aspetto dei ragazzi che si presentavano rotondi e robusti, e dallo sguardo vispo ed intelligente. Il lavoro di Fabbri sfociò nella redazione del regolamento Edilizio e di un piano agroforestale per la coltivazione dei terreni demaniali in località S. Oronzo.
Matera aveva la sua squadra di tecnici studiosi, Guardia aveva la speranza, attraverso Fabbri e Muratore, di avviare un processo di rinascita partendo dal miglioramento delle condizioni urbanistiche e di sfruttamento delle terre al pari di ciò che stava succedendo nel Canavese. Ma come per Matera anche per Guardia Perticara, l’avanzare di idee progressiste turbavano il partito di governo ed i galoppini che vi orbitavano intorno, che cercavano di aggrapparsi ad un cambiamento che non mutasse le condizioni del manubrio di comando. E così mentre le idee e le riflessioni di Olivetti su Matera vengono smistate su altri binari, proseguendo un cammino verso obiettivi simili ma con dinamiche operative diverse da come le immaginava lui ed il suo gruppo di lavoro, che purtuttavia proseguì il cammino contaminandosi con altri studiosi chiamati e richiamati a svolgere indagini e progetti per il risanamento dei “Sassi”, a Guardia le preoccupazioni della cabina di regia del potere arrestò in maniera netta le idee trasformandole in velleità progressiste di un giovane Sindaco che posava i suoi sogni sul pensiero di un grande industriale illuminato. Qui era sorta una cooperativa agricola fatta di contadini che unendo le forze incominciarono a produrre ortaggi e prodotti di qualità nei terreni del demanio comunale di Sant’Oronzo; sogno svanito sul muro di un contesto intercomunale che non aiutava i progressi imprenditoriali, già tanto faticosi da portare avanti per via di quel ritardo storico rilevato da Giuseppe Bufalari, altro viandante di stato calato al Sud in quegli anni per preparare i contadini alla riforma agraria, e che nel suo diario annotava: “La relazione per la cassa per il mezzogiorno è pronta; sono cinque fogli. Tutto si può riassumere in questa conclusione: necessità di affrontare il mondo contadino molto lentamente. Una preparazione più intensa è necessaria prima di portare la riforma in questa valle. Insegnare serve, ma solo dopo aver dato agli uomini la capacità di intendere. Ora fra noi e loro c’è un abisso incolmabile.”
E Montano lo aveva capito da tempo, impiantando una piccola biblioteca arricchita di libri inviati dal “movimento di comunità” e dove la sera si riunivano i contadini, chiamati a raccolta dal Sindaco maestro, per ascoltarne le letture fin tanto che scoprirono il romanzo di Carlo Levi dove parlava dei luoghi che conoscevano ed incuriositi iniziarono ad “aggredire l’alfabeto” ogni sera.
Ed al tavolo del Convegno tenutosi nel pomeriggio è emersa la giusta intuizione di questa amministrazione di rievocare quel tempo, che osservò le questioni elaborandole con un pensiero laterale tanto da risultare ancora oggi attuali. È ancora vivo il bisogno di una rete infrastrutturale efficiente, come è ancora vivo la necessità di una rete intercomunale di servizi da offrire al viandante ed al turista. Ed è ancora viva la necessità di mettere a sistema le bellezze archeologiche, ambientali ed architettoniche della Basilicata.
Tutti gli intervenuti hanno riconosciuto lo sforzo fatto nel corso degli anni per riportare il Borgo a livelli di imponderabile bellezza e che sulle rovine del Sisma del Novembre 1980 ha saputo rimboccarsi le maniche restituendo dignità a luoghi che lasciavano senza fiato al pari di Luisia Levi quando si affacciò sul precipizio dei Sassi al suo arrivò a Matera per raggiungere il fratello Carlo confinato ad Aliano.
Capitale per un giorno mette in condizione Guardia Perticara di fregiarsi di un altro titolo importante per farsi conoscere al mondo dei visitatori e del turismo, già nota nel circuito dei Borghi più belli d’Italia e del Touring Club Bandiera Arancione per l’ospitalità.
Le personalità al tavolo, dal prof. Nicola Lisanti al presidente della fondazione Matera 2019, Salvatore Adduce all’onorevole Vito De Filippo e alla presidente della Fondazione Olivetti, hanno avuto modo di assistere all’arrivo in Piazza di Ulderico Pesce, alias Adriano Olivetti, accolto dal Sindaco Pasquale Montano, ora come allora, che commosso dall’accoglienza saluta dicendo: “Questo per me è il giorno della fortuna: incontrare nei loro paesi la buona gente del meridione, povera di risorse economiche, ricca di bontà di cuore e di ospitalità”.
E poi tutto finisce, come si è soliti finire in queste ricorrenze importanti, in piazza con il complesso Folk degli Amarimai, che con i groove folk fendono il fumo delle grigliate facendo disperdere le parole di: “ … amm pusat chitarr e tammurr pecché stà musica addà cagna’…..”
Gianfranco Massaro – Agos