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Salute: Basilicata penultima in Italia, ma le prestazioni migliorano

La tutela della salute offerta ai cittadini nelle diverse regioni italiane, espressa in termini economici, sociali, di innovazione ed equità. Da uno studio del Centro per la ricerca economica applicata in sanità, troviamo una Basilicata in zona rossa.

Dove la performance – quindi i risultati raggiunti nei molteplici indicatori presi in considerazione – si ferma al 27%. Le regioni migliori – Veneto e Piemonte – hanno raggiunto rispettivamente il 60 e il 55 in termini percentuali.

Per stilare il report sono stati interpellati pazienti, istituzioni, professionisti e dirigenti sanitari, insieme a produttori di tecnologie per la salute. Questi stakeholders hanno espresso pareri, ad esempio, su spesa per la salute e liste di attesa, stili di vita dei cittadini e rete oncologica, adesione ai programmi di prevenzione e vaccinazione, tasso di persone anziane o con disabilità che ricevono assistenza e così via.

Se nell’ultimo anno, peggio della Basilicata fa solo in Calabria, confrontando la situazione lucana del 2017 con quella del 2022, troviamo un netto miglioramento della prestazione, pari al più 72,4%.

Una tendenza questa comune a molte regioni del Mezzogiorno, dove si andrebbe a ridurre il divario con il Nord del Paese.

Il progetto di ricerca – giunto alla dodicesima edizione – propone infine una riflessione su cosa potrebbe avvenire nella sanità con l’autonomia differenziata. Da cui emerge l’importanza di un passaggio che sia nel segno della cooperazione e non della competitività.

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