Il comitato “Unità di Crisi Sanitaria – Basilicata”, tramite il suo portavoce Michele Cataldi, passa all’iniziativa per cercare di mettere ordine nel caos della sanità lucana che, oggettivamente, è già nel baratro della disgregazione galoppante ed è sotto pressione da più fronti, sia in ambito politico istituzionale che da parte della società civile.
Non si possono biasimare nè derubricare come “terrorismo mediatico” tutte le critiche nei riguardi della gestione della sanità regionale, poiché ad oggi sono state tantissime le promesse disattese, gli errori e i disastri generati sia dal governo regionale che dalla malaburocrazia. Per l’Unità di Crisi il tempo delle polemiche che non portano da nessuna parte deve finire per consentire il salvataggio del nostro sistema con azioni concrete e immediate, a tutela del diritto alla salute dei cittadini lucani.
In quest’ottica di responsabilità, concretezza e propositività, che ha sempre caratterizzato il proprio operato, l’Unità di Crisi lancia una sfida all’assessore Fanelli, al presidente Bardi e ai direttori delle aziende sanitarie locali: basta chiacchiere, passiamo dalle intenzioni alle azioni immediate!
Vertenza sanità privata: approvazione in Giunta regionale dei budget di spesa per le strutture private
L’Unità di Crisi durante il fine settimana si è riunita d’urgenza e ha predisposto un calendario di iniziative per poter salvare la sanità lucana e, di fatto, i suoi cittadini.
“È bene ricordare” – dichiara Michele Cataldi – “che bisogna mettersi nei panni delle persone che stanno subendo ritardi nelle diagnosi e nelle cure, che il tempo è cruciale per salvare o meno la vita di queste persone che non sono un numero di bilancio. È un imperativo morale fare di tutto per evitare sofferenze ai pazienti, senza se e senza ma.”
I recenti provvedimenti sui tetti di spesa per le strutture sanitarie accreditate vanno di fatto nella direzione opposta a quanto serve per ridurre le liste di attesa che, se sono state in parte recuperate è grazie tra l’altro all’importante contributo delle strutture sanitarie accreditate, il cui lavoro però non è stato ancora pagato (nonostante le rassicurazioni e le promesse). Pertanto, se non s’interviene subito, verranno vanificati gli sforzi fatti fino ad ora a caro prezzo, generando un’ulteriore aumento delle liste di attesa che, è bene sottolineare, ancora non hanno raggiunto il periodo pre-covid (periodo che comunque era già caratterizzato da liste di attesa inaccettabili e che sicuramente non può essere preso a riferimento come obiettivo conclusivo e salvifico).
L’Unità di Crisi, torna ad assumere un ruolo di iniziativa concreta chiedendo ufficialmente un incontro immediato all’assessore Fanelli e ai direttori generali delle AA.SS.LL affinchè sia recepita davvero e senza mistificazioni la proposta che le associazioni di categoria hanno avanzato unitariamente alla Regione Basilicata già dal 23 febbraio, la casa della sanità lucana sta bruciando, non si può e non di deve perdere nemmeno un altro giorno in più, bisogna correre a spegnere l’incendio quantomeno per limitare i danni e fare un primo e concreto passo uscendo definitivamente da questa palude burocratica e dall’emergenza delle liste di attesa (ritardi nelle cure) in modo serio e strutturale.
Questa è la sfida che Michele Cataldi e l’Unità di Crisi lanciano all’assessore Fanelli e al presidente Bardi: passare dalle intenzioni alle azioni, basta con le rassicurazioni, basta chiacchiere. Semplicemente basta!
Michele Cataldi, portavoce dell’Unità di Crisi Sanitaria, chiede all’assessore e ai direttori generali della AA.SS.LL. azioni concrete e risolutive.