La svolta è arrivata. A due giorni dell’ultimo Consiglio regionale dedicato all’approvazione della Legge di Bilancio, è possibile affermare che l’estenuante lavoro dell’Unità di Crisi Sanitaria Basilicata ha dato finalmente i suoi frutti, grazie ad una innegabile e benefica fertilità dimostrata da tutti i consiglieri regionali, con in testa il Presidente Bardi, che come primo firmatario dell’emendamento, ha sicuramente dimostrato il suo alto senso delle istituzioni. È stato dunque aperto un cancello che pareva inespugnabile e che sbarrava l’unica via d’uscita dalla palude della mala burocrazia. Adesso, la strada per la realizzazione di un Servizio Sanitario Regionale più equo e razionale è aperta. Con l’unanimità dei consiglieri è passata non solo una soluzione ad un problema apparentemente specifico, ma anche e soprattutto un concetto chiave, una linea guida di buon senso: razionalizzare. Strumenti normativi chiari e condivisi da tutte le forze politiche regionali possono essere la cura risolutiva per ogni male della nostra sanità e quindi per le prestazioni sanitarie a cui tutti abbiamo buon diritto. Su ogni problema, su ogni dossier, diviene imperativo mettere a disposizione tutte le risorse possibili (umane, finanziarie e organizzative), attraverso criteri improntati alla razionalità e al buon senso. È fondamentale stabilire tempi certi per affrontare di petto, e senza costi aggiuntivi per la collettività, l’inaccettabile questione dei ritardi nelle cure, ma anche per realizzare una più puntuale, e quindi più utile ed efficace, distribuzione dei servizi in base alle reali necessità dei territori.
“Ci abbiamo creduto fino in fondo, informando puntualmente e costantemente l’opinione pubblica ma anche ogni singolo consigliere regionale, con iniziative talvolta anche aspre, ma sempre in modo leale e trasparente, puntando tutto sulla forza e la legittimità delle argomentazioni, con l’obiettivo di ottenere giustizia e di far prevalere il buon senso, nell’interesse di tutti i cittadini lucani e del loro diritto alla salute”. È il commento di Michele Cataldi, portavoce dell’Unità di Crisi. “Finalmente è stata riaccesa una genuina e ritrovata speranza in tutte le professioni sanitarie del comparto della sanità accreditata, ed anche nei cittadini che usufruiscono dei loro servizi, riguardo alla ‘salute’ del nostro Servizio Sanitario Pubblico e, ugualmente, riguardo alla possibilità di essere ascoltati dalla politica attraverso le armi della conoscenza e del confronto pubblico”.
Si esce così dalla palude realizzata dalla mala burocrazia, che ha inferto alla collettività sofferenze, ormai non più rimediabili, in modo improvviso ed inaspettato, con la spietatezza di un killer incapace di scrupoli e umanità. Si esce dall’ansia e dall’angoscia che per mesi ha pervaso i lavoratori delle strutture accreditate e i loro titolari. I pazienti potranno avere di nuovo “l’aspettativa” che in questa regione si possa quanto prima ricevere diagnosi e cure in tempi ragionevoli. Certamente le sofferenze inflitte a tante persone non potranno e non dovranno essere dimenticate, ma è il momento di guardare avanti e continuare a costruire, vigilando che quanto fatto di buono fino ad ora non si perda, trasformandosi in un’occasione mancata. L’Unità di Crisi, i cittadini, la Giunta e i consiglieri dovranno vigilare compatti affinché non si finisca nuovamente in una palude; si dovranno stanare coloro che hanno realizzato i disastri e fare in modo che non nuocciano più alla collettività. Dopo tutto questo estenuante lavoro, fatto dalla politica e dalle forze sociali, sarà di fondamentale importanza portare a termine quanto stabilito. Non è assolutamente pensabile che non si prosegua con coerenza e responsabilità su un tema così delicato e importante per la collettività e su cui ognuno ci ha messo la propria faccia. Si rischierebbe di trasformarlo in un boomerang e di minare per sempre la fiducia nelle istituzioni.
“È stato un lavoro fatto di impegno e sacrificio, di dialogo e trasparenza, di competenza e cognizione – continua Michele Cataldi. Dall’agosto dello scorso anno non abbiamo mai smesso di lavorare duramente per la sopravvivenza delle strutture sanitarie, per la salvaguardia dell’occupazione di tanti lavoratori, per il bene di tanti pazienti e per la tutela del diritto alla salute.”
“Tutto ciò – sottolinea sempre Cataldi – è stato possibile anche perché il lavoro dell’Unità di Crisi ha trovato terreno fertile in tutta la politica a livello regionale, ma anche comunale e nazionale.” Difatti, la legittimità, il buon senso e la sensatezza delle proposte dell’Unità di Crisi sono state ampiamente apprezzate da una vasta platea politica ed istituzionale, a prescindere dagli schieramenti. La politica ha compreso e fatto proprio l’obiettivo più alto, da anteporre a qualsiasi altro interesse, ovvero il diritto alla salute dei cittadini, riuscendo perfino a fare un’importante sintesi tra diverse posizioni. La dimostrazione è evidente: l’ennesima approvazione all’unanimità del Consiglio regionale. “Per la quarta volta in dieci mesi, i consiglieri regionali lucani hanno deliberato all’unanimità un provvedimento importante per noi e i nostri pazienti – dichiara Cataldi. Si tratta di un evento storico. Va riconosciuto, senza timore facile lusinga, che i nostri diretti rappresentanti non si sono mai tirati indietro ed hanno sempre posto grande attenzione ed impegno riguardo alla situazione che si è venuta a creare a causa della mala burocrazia, che stava di fatto portando al disastro sanitario ed occupazionale. E questo riconoscimento auspichiamo che debba continuare ad essere un faro per evitare gli scogli nel mare tormentato della sanità lucana. Va anche alla Giunta regionale e al Presidente Bardi che infine non si è sottratto alle proprie responsabilità, offrendo un importante segnale come primo firmatario dell’emendamento approvato in Consiglio”.
Ora tocca quindi alla Giunta e all’Assessore alla Sanità, Fanelli, mettere in atto e concretizzare quanto legiferato in Consiglio. “Siamo fiduciosi e speranzosi affinché con tempestività siano attuate le decisioni prese senza interferenze anomale da parte di chi ha provato a mettere sempre il bastone tra le ruote a coloro che si impegnano per il bene della sanità lucana. Ci riferiamo a quegli uffici da cui sono state generate, non solo una volta, i provvedimenti che hanno colpito duramente le strutture sanitarie private accreditate, causando la situazione di crisi che stiamo combattendo da mesi”.
Per questo motivo, l’Unità di Crisi continuerà la sua attività di sostegno e vigilanza nei confronti sia delle istituzioni sia degli uffici che hanno causato caos ed emergenze continue. “Da un lato daremo il nostro supporto e il nostro contributo al lavoro del Governo, dall’altro continueremo la nostra attività di controllo nei confronti di chi ha interessi che poco hanno a che vedere con la cosa pubblica” ha sottolineato Cataldi.
“L’auspicio, ora, è che questa svolta sia anche l’inizio per una nuova fase di ‘messa all’angolo’ di quei soggetti che hanno sempre pensato solo a logiche di potere e di interesse personale. Questo è il momento di scovare chi ha cercato di eliminare le strutture sanitarie e di conseguenza di danneggiare i lucani, solo per i propri subdoli obiettivi e, di conseguenza, di disarmarli pubblicamente affinché non siano più in grado di creare i danni fatti fino ad ora.
“Oggi, ci auguriamo che le sofferenze e i tanti problemi che si sono realizzati a danno dei lavoratori delle strutture e dei loro titolari e dei tanti pazienti coinvolti siano finalmente riscattate con questo importante risultato. Mi sento di ringraziare a nome dell’Unità di Crisi Basilicata – ha concluso Cataldi – tutti i cittadini, le associazioni di categoria e i sindacati che, grazie al loro contributo e impegno, ci hanno sostenuto e aiutato a raggiungere un traguardo storico per il bene della sanità lucana e della salute dei lucani. Ci auguriamo altresì, nell’interesse di tutti, soprattutto dei cittadini, che questa nuova stagione fatta di trasparenza, collaborazione e di confronto attraverso il pubblico dibattito, continui il suo percorso”.