“Dopo aver letto Lacorazza e Cifarelli, ritengo che di imbarazzate ci siano solo le loro dichiarazioni”. Lo dichiara l’assessore all’Ambiente, Gianni Rosa, in riferimento a interventi sui social dei due esponenti del Pd riportati anche dalla stampa regionale.
“Oggi – prosegue Rosa – gridano allo scandalo perché la Regione Basilicata per un singolo, specifico, episodio commina a Total una sanzione di 30.000 euro. Un topolino per Lacorazza.
Onestà intellettuale avrebbe voluto che, prima di parlare, avessero evidenziato l’atteggiamento che assumevano i governi regionali quando loro erano protagonisti diretti in circostanze analoghe.
Una premessa risulta essenziale: gli uffici preposti, nella loro autonomia amministrativa, si muovono nell’ambito di una normativa nazionale che fissa parametri sanzionatori ben precisi che vanno da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 15.000 euro.
Posto, quindi, che la normativa non è cambiata negli anni, ora passiamo ai fatti: dal novembre 2013 a marzo 2019, per fatti analoghi, rispetto all’altro Centro olio gestito da Eni, risultano emessi complessivamente 3 verbali di 1.550 euro cadauno. Quindi, in totale, negli anni richiamati, la Regione ha sanzionato applicando sempre il minimo edittale.
Ora, rispetto a ieri, l’unica cosa che è cambiato è il governo regionale che agisce in maniera ‘imbarazzante’. Mi chiedo se siamo imbarazzanti noi o è più imbarazzante quanto accaduto negli anni in cui Lacorazza e Cifarelli governavano? Se 30.000 euro equivalgono ad un minuto di estrazioni, come afferma Cifarelli, 1.550 euro a quanto equivalgono? Ovviamente tutti gli atti sono pubblici e consultabili e sarebbe bene, prima di parlare, approfondire.
Prima di innescare polemiche, voglio concludere dicendo che, chiacchiere a parte, la questione è seria e non dovrebbe essere presa alla leggera. I cittadini devono sapere che il Governo Bardi ne è consapevole e sta agendo con fermezza, sempre nel solco della legalità”.