Informazione, prevenzione, diagnosi precoce: sono le armi vincenti nella guerra contro i carcinomi al seno, il primo tipo di tumore per diffusione e mortalità nella popolazione femminile. Le possibilità di cura oggi sono molto aumentate tanto che, grazie alle maggiori conoscenze delle caratteristiche di questo tumore e ai progressi nella diagnosi precoce e in campo farmacologico, garantire una guarigione completa, al più alto numero possibile di donne, non è più utopia. Ma traguardo possibile, là dove entra in campo lo screening mammografico. Da termine anglosassone sconosciuto ai più, inizialmente, a parola magica che torna abitualmente sulla bocca di tutti, ormai: lo “screening” è un’indagine preliminare, un controllo oncologico che serve ad individuare precocemente i tumori o i loro precursori quando non hanno ancora dato segno di sé. Sono esami condotti a tappeto, su una fascia più o meno ampia della popolazione allo scopo di individuare una malattia prima che si manifesti.
Prima tra le Regioni italiane, la Basilicata ha dato vita ad una vera e propria “alleanza” in difesa della salute delle donne attraverso un progetto comune di prevenzione che, da vent’anni a questa parte, risulta essere un esempio positivo. Promosso dal Dipartimento Sicurezza e Solidarietà sociale della Regione Basilicata, è stato avviato nel 1999 “Basilicata donna”: il progetto con cui tutte le donne esposte, per età, al rischio carcinoma del seno sono periodicamente invitate a sottoporsi ad una mammografia gratuita nelle strutture sanitarie pubbliche, da eseguire ogni due anni. Fino ad oggi il programma ha reclutato le donne tra i 50 e i 69 anni. Una platea che, al primo gennaio 2016, contava 79.723 donne. Sono state 53.088.le donne che, nel 2015 e nel 2016, si sono sottoposte a screening mammografico in Basilicata. Il 5,92% dei casi diagnostici è risultato positivo, con 3.144 richiami. Solo nel 2015 sono stati 91 i casi di neoplasia individuati. Mentre bisognerà attendere la conclusione del primo quadrimestre del 2017 per conoscere i dati raccolti circa l’adesione delle donne allo screening mammografico nel corso del 2016.
A fine dicembre scorso, la Basilicata è stata tra le prime regioni in Italia ad aver aderito alle linee di indirizzo che raccomandano di estendere lo screening ampliando le fasce di età della popolazione coinvolta. La giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, ha esteso infatti alle donne dai 45 fino ai 74 anni di età il programma di screening gratuito per la prevenzione del tumore alla mammella, nella convinzione che sia questa la strada maestra da imboccare per avere, con le prognosi precoci, percentuali di guarigione più alte e una riduzione tanto degli interventi invasivi, quanto soprattutto dei casi di mortalità.