Si è tenuto il 5 febbraio l’incontro voluto da Confindustria Basilicata per approfondire il processo di qualifica fornitori Eni e sviluppare nuove aggregazioni per accrescere e aumentare la competitività di ogni singola impresa presente nel territorio legata alla presenza della multinazionale.
In una sala gremita, aperta a tutte le aziende, si è discusso e spiegato l’iter procedurale che porta alla selezioni da parte di Eni dei suoi partner a cui affidare importanti lavori. Ha preso per primo la parola Francesco Somma, Vice-Presidente Confindustria Basilicata, spiegando come questa sia una grande opportunità soprattutto per le PMI (piccole e medie imprese) per farsi conoscere e inserirsi nel mercato dell’indotto petrolifero Eni. “Una partecipazione – ha commentato il vicepresidente alle Politiche energetiche e ambientali di Confindustria Basilicata, Francesco Somma – che testimonia quanto la presenza della multinazionale sul territorio rappresenti una opportunità di crescita per l’intero mondo produttivo lucano, non solo dal punto di vista economico e sociale ma anche in termini di diffusione di cultura d’impresa, della sicurezza e dell’ambiente”.
Dopo di lui il Responsabile del progetto Eni in Basilicata Walter Rizzi, anch’esso ha parlato di un’opportunità importante da dare a tutti; nel mercato che si è creato in Basilicata la competitività
e l’efficienza vengono sempre ripagate da parte di Eni, il processo di qualifica serve proprio per aprirsi le porte in questo mercato. “La presenza di Eni nella Val d’Agri è una presenza che deve portare sviluppo, lo sappiamo che un centro-oli porta inevitabilmente discussioni ambientali, però, non sia un freno per le imprese sul territorio.” continua il Dirigente Eni: “i vigneti della Franciacorta sono situati in una zona altamente industrializzata con vari stabilimenti, questo non impedisce l’esportazione in tutto il mondo del vino prodotto in quella zona”. Conclude invogliando una collaborazione con le imprese per far sì che l’Eni possa dare ancora più opportunità alla Basilicata e Val d’Agri.
Si è entrati poi nel vivo nell’illustrare il processo che porta alla qualifica di fornitori Eni con Thomas Negrini, Responsabile Vendor management Eni, e Caterina Pisani, Responsabile Industrial and environmental qualification Activities Eni. Come si ci accredita per poter lavorare con Eni? Quali sono i requisiti necessari per poter chiedere la qualifica? I valori e i principi fondamentali su cui Eni non può transigere? Domande a cui Thomas Negrini ha cercato di dare una risposta. “Nel 2016 Eni ha attivato 12mila fornitori con 32mila contratti stipulati: 100% dei fornitori invitati a gara è qualificato Eni e vengono sottoposti periodicamente a due diligenze (eco-fin e di compliance) prima di ogni invito a gara”. Ha proseguito nello spiegare l’iter da seguire per candidarsi sul portale Eni Caterina Pisani: dalla classe merceologica da inserire nella fase di candidatura, alla durata dei contratti che sono 3 anni per il pubblico e 5 anni per il privato, ai criteri di screening e i principali vincoli da rispettare, per attivare il processo di qualifica è richiesto dall’impresa un contributo per la copertura dei costi sostenuti dal team, ai requisiti di sicurezza e salute che l’impresa ha nei confronti dei suoi dipendenti e verso l’ambiente così come i feedback e il continuo monitoraggio di cui Eni tiene conto anche su altri lavori che l’azienda sta svolgendo al di fuori di Eni. Sono intervenuti durante il seminario la Responsabile per i rapporti con Confindustria nazionale e le Associazioni imprenditoriali territoriali di Eni Manuela Liverzani e Filippo Saranga Responsabile Upstream procurement Italy Eni.
Ne è seguito un dibattito con l’intervento dei Sindaci di Viggiano e Villa d’Agri e l’intervento di molti imprenditori presenti in aula. I sindaci hanno ribadito due concetti fondamentali: puntare al territorio, il territorio inteso come Val d’Agri prima e poi mano mano ad espandersi su tutta la Basilicata; rivedere i vincoli del patto di sito del 1998 tra Eni, Basilicata e Comuni. Entrambi si sono complimentati per l’iniziativa di Confindustria e ringraziando Eni per l’opportunità che si da e si darà alle imprese valligiane.
Un intervento dell’Ing. Giuseppe Alberti (ex-sindaco di Viggiano) ha posto il problema sull’aggregazione di imprese per poter partecipare ai processi di qualifica Eni, definite da lui quasi impossibili da realizzare ponendo l’accento sugli artigiani e piccoli commercianti che non possono partecipare da soli ad appalti lavorativi da cifre elevate (1 milioni ed oltre) perchè non avendone i requisiti. Loro rappresentano la totalità delle cosiddette imprese in Val d’Agri, alcune non si definiscono nemmeno imprese, altrimenti si va ad avvantaggiare sempre le solite società. Bisognerebbe – conclude l’Ingegnere – trovare una soluzione affinché tutti traggano vantaggio dalle opportunità offerte da Eni.
Per chi vorrà approfondire maggiormente il discorso fornitori per Eni rimandiamo al portale https://eprocurement.eni.it/ext_ita/Fornitori, concludiamo dicendo che anche le Start-Up soprattutto di giovani imprenditori possono partecipare all’iter di selezioni fornitori.
Gianfranco Grieco