La Settimana della Cucina Italiana nel mondo, con numerose manifestazioni nelle capitali estere e la partecipazione attiva di tanti chef e produttori lucani, è un’ottima opportunità per valorizzare l’alimentare “made in Basilicata” che nell’export sta toccando livelli importanti con un incremento annuo del 34,3%. Lo sottolinea Cia-Agricoltori Potenza e Matera evidenziando che nelle aziende agrituristiche da tempo sono a lavoro gli agri/le agri-chef, in molti casi le stesse titolari delle aziende che conoscono bene i prodotti che cucinano per gli ospiti e sono i custodi/le custodi di antiche ricette contadine.
Tra le manifestazioni in corso merita un riconoscimento quella di Palazzo Italia Bucarest (presieduto da Giovanni Baldantoni) con i prodotti lucani – dalla pasta artigianale con farina di grani lucani, al pane di Matera, ai salumi di Picerno, all’olio e alla salsa di pomodoro dell’Alto Bradano, all’aglianico del Vulture – cucinati dagli chef e proposti ai mercati romeno e dei Paesi Balcanici. Un modo concreto per proiettare in mercati esteri le nostre produzioni tipiche e di qualità e valorizzare i territori dove si producono, quali itinerari eno-gastronomici e del turismo esperenziale.
Nel ricordare che il valore della produzione agricola dei 19 prodotti doc, igp (13 alimentari e 6 vini) certificati in Regione ammonta a 16 milioni di euro, Cia rinnova la proposta del Progetto di distretto regionale per la sostenibilità e l’innovazione agro-alimentare, zootecnico e silvo-forestale. La filiera bio va sostenuta in quanto componente ad alto valore qualitativo va sostenuta in quanto rispettosa dei consumatori per una corretta e sana alimentazione.
Gli operatori dell’agro-alimentare interessati in totale sono 728 (448 per il vino e 280 per l’alimentare). Questa la suddivisione delle filiere: 84% vino, 13% formaggi, 2% ortaggi e 0,6% olio) . Ai Dop e Igp si aggiungono le 3 STG nazionali e le 2 Bevande Spiritose IG regionali, per un totale di 24 Indicazioni Geografiche.
Cia sottolinea l’esigenza di procedere a scelte strutturali ancor più per il comparto agricolo-alimentare lucano “nevralgico” per l’economia regionale. Tra l’altro è necessario un capitolo di spesa con adeguate risorse per sostenere gli investimenti connessi ai bandi sia IV° che V° bando nazionale delle filiere agro-alimentari nazionali sostenute dal Pnrr.