La storia della Comunità Tramutolese – che, sin dagli albori, ha seguito percorsi originali e distinti da quelli delle altre vicine comunità valdagrine, essendo stata fondata da un gruppo di Monaci Benedettini e rimasta per secoli sotto l’ègida civile ed ecclesiastica dell’Abbazia della Ss. Trinità di Cava De’ Tirreni – risulta imprescindibilmente legata ad una serie di eventi soprannaturali verificatesi nel lontano Maggio del 1853 ed orientata da un’unica, luminosa, stella polare, che i figli di questa terra chiamano Madonna dei Miracoli!
In quell’anno, poiché un’ostinata siccità continuava da mesi a desolare le campagne, compromettendo l’economia e la sopravvivenza stessa della Comunità, il popolo chiese ed ottenne dal clero che venisse proclamata una giornata di penitenza, portando in processione una maestosa Effigie settecentesca della Madonna del Rosario, unitamente a quelle degli altri Santi Patroni della Cittadina, così da implorare la divina provvidenza ed ottenere il dono della tanto sospirata pioggia: era il 17 Maggio.
Durante la processione, i fedeli presenti testimoniarono di aver visto la statua della Madonna indietreggiare da sola, mentre i portatori “sentivansi sospingere indietro da una virtù sensibile”.
Questo fatto si ripetè cinque volte, in cinque punti diversi del paese, anche quando la strada era in pendio. Al termine della processione, verso mezzogiorno, quando la statua era già stata riposta in Chiesa, mentre alcune devote persone vi si trattenevano in preghiera, fu vista apparire sul petto della Vergine una fiammella di un acceso color rosso che, allungandosi, ne illuminava tutto il volto. Accorso il popolo, il prodigio continuò a manifestarsi ad intervalli per tutto quel giorno e la notte seguente.
Il pomeriggio del giorno seguente, intorno alle ore 15.00, alla presenza di una folla immensa accorsa anche dai paesi vicini, dalla mano destra del Bambino che la Vergine stringe tra le sue braccia, si vide spiccare una scintilla sfavillante, dalle sembianze di una piccola stella, la quale, dopo aver illuminato il viso della Madonna, svanì nell’aria. Nello stesso tempo, il cielo, che sino a quel momento si era mantenuto imperturbatamente sereno, si coprì di dense nubi e di lì a poco una pioggia placida ma abbondante venne giù a ristorare le campagne inaridite. Per tali prodigi, che furono constatati da regolare processo canonico – istituito dall’Abate Ordinario di Cava, Mons. Onofrio Granata, con decreto del 24 maggio 1853 – a quella statua fu aggiunto il titolo di “Madonna dei Miracoli” o della “Fiamma Viva” o della “Pioggia Prodigiosa” e il 17 maggio divenne in perpetuo per i Tramutolesi giorno di grande festa, in ricordo dei segni prodigiosi con cui la gran Madre di Dio volle manifestare il suo amore materno e la sua predilezione per questa Comunità. Il 17 Maggio 1923, con decreto del Capitolo Vaticano del 15 Dicembre 1922 firmato dal Cardinale Raffaele Merry Del Val, Arciprete della Basilica di San Pietro, l’effigie miracolosa fu solennemente incoronata per mano di un illustre figlio di Tramutola, l’Arcivescovo di Acerenza e Matera, Mons. Anselmo Filippo Pecci; dal 1953, I Centenario dei Miracoli, la Madonna dei Miracoli veglia sul suo popolo tramutolese, con ciglio materno e sovrano, dal maestoso trono marmoreo eretto alle spalle dell’altare maggiore della Chiesa Madre.
Di generazione in generazione, si è creato un vincolo indissolubile fra il popolo tramutolese e la sua Madonna dei Miracoli, un legame fatto di profondo affetto filiale, di rassicurante fiducia e serena consolazione. L’umile figlia di Sion non mancò di dimostrare la sua sollecitudine materna, come a Cana di Galilea, fu attenta ai bisogni dei suoi figli e quella “Fiamma Viva” che scaturiva dal suo Petto fu il segno più evidente di questo Amore: da quel momento, Maria ha fatto breccia nel cuore di tutti i Tramutolesi, che sono soliti onorarla per l’intero mese di maggio, accompagnando i propri fanciulli, ogni sera, ai piedi della Madonna per offrirLe un cestino di fiori, mentre il popolo canta: “Tramutola Ti onora, regina dell’Amor…l’Altare a Te infiora, il cuore a Te doniam!”
La grave emergenza pandemica che stiamo affrontando non ha reso possibile il perpetuarsi di questo tenero gesto d’affetto filiale, impedendo le celebrazioni liturgiche alla presenza del popolo, la Solenne Processione del 17 Maggio, che ripercorre lo storico itinerario segnato dai fatti prodigiosi, ed anche il suggestivo e tanto atteso rito dell’ultima domenica di Maggio, che richiama grandi folle dalle comunità limitrofe ed anche da fuori regione, quando l’Effigie della Vergine viene collocata all’interno di un telaio a forma di barca, magistralmente intessuto da felci verdi, migliaia di rose d’ogni colore e luci e, all’imbrunire, recata a spalla per le vie del paese, gesto votivo che costituisce un vero e proprio unicum per la nostra Regione e che commemora il viaggio in mare dei tanti migranti tramutolesi di ogni tempo i quali, alla disperata ricerca di lavoro e stabilità economica, proprio nelle mani della Madonna dei Miracoli deponevano i loro cuori e le loro speranze per un futuro migliore: tuttavia, non ha in alcun modo scalfito la speciale venerazione di questo popolo per la propria Patrona… E’ per questo motivo, per ravvivare la fiamma viva della Fede e della Speranza in questo tempo oscuro, che il Parroco, don Vincenzo Pizzo, coadiuvato dal giovane Comitato per la cura dei Festeggiamenti Patronali, ha creato un canale Youtube della Parrocchia (https://www.youtube.com/channel/UC2Dx56TAa89USw87mnIMG5Q), mediante il quale la Comunità, a partire da venerdì 8 Maggio, inizio del Novenario di preparazione alla Solennità del 17 Maggio, ha avuto modo di seguire, ogni sera in diretta dalla Chiesa Madre a porte chiuse, la Liturgia della Parola e la Supplica cantata alla Madonna dei Miracoli – musicata dall’illustre compositore tramutolese Vincenzo Ferroni -, e la Celebrazione Eucaristica domenicale.
Un’altra innovativa iniziativa lanciata dalla Parrocchia e che ha riscosso unanime adesione da parte della Comunità, è stata ribattezzata #staiacasaconMaria: per tutto il mese di maggio, alle 19.00, mentre le campane suonano a festa, una famiglia, ogni sera diversa, si riunisce intorno ad un’immagine della Madonna dei Miracoli, all’interno della propria abitazione o davanti all’uscio di casa, così da permettere anche alle altre famiglie del vicinato, ciascuna dal proprio balcone, di assistere al breve momento di preghiera, che prevede l’accensione di un cero, la recita corale di una preghiera alla Vergine e il canto “Mirate quant’è bella!”, che si conclude con l’offerta dei fiori, soprattutto da parte dei bambini. Anche a questo vissuto di “chiesa domestica” l’intera Comunità – ed anche i tanti Tramutolesi lontani – ha la possibilità di partecipare, attraverso il canale Youtube della Parrocchia e i social.
Dunque, una vera e propria mobilitazione popolare per la Madonna dei Miracoli in tempo di pandemia, una sorta di “staffetta della preghiera” ed una semplice ed autentica festa dei cuori in suo onore, che per quest’anno sostituirà gli altri tradizionali riti e festeggiamenti civili.
Ancora una volta, Tramutola ha voluto distinguersi e, mentre altrove dai balconi si ballava o si cantava, ha deciso di riunirsi a pregare, per alimentare lo spirito comunitario, dai fanciulli agli anziani, e non far mancare il segno concreto del proprio affetto e della propria riconoscenza alla Mamma del Cielo, rivolgendosi a Lei, come nel 1853, per invocare una nuova Pioggia Prodigiosa: quella che possa spegnere la nostra sete di normalità e il nostro bisogno di tornare alla serena quotidianità, civile e religiosa, delle nostre Comunità, allontanando questa nuova forma di siccità, di nome Covid-19, che ci sta impedendo di coltivare e raccogliere i frutti belli e preziosi dei nostri rapporti sociali.