Al termine degli incontri svolti oggi a palazzo Chigi, sentito il presidente Giorgia Meloni, il ministro Giancarlo Giorgetti conferma, unitamente al sottosegretario Alfredo Mantovano, al ministro Gilberto Pichetto Fratin e agli altri esponenti di governo presenti, la “ferma determinazione a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata ai bonus edilizi. Partendo dal decreto legge approvato lo scorso 16 febbraio, il governo ribadisce il suo impegno a trovare le soluzioni piu’ adeguate per quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme. Tale situazione – spiega una nota di palazzo Chigi -, che l’esecutivo Meloni ha ereditato riguardante i cosiddetti ‘crediti incagliati’ (cioe’ i crediti maturati e che il sistema bancario ha difficolta’ ad assorbire) verra’ esaminata al piu’ presto in un tavolo tecnico al quale saranno presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria oggi intervenuti. Nel tavolo tecnico saranno individuate norme transitorie al fine di fornire soluzioni nel passaggio dal regime antecedente al decreto legge a quello attuale, tenendo conto della situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma. Il governo ribadisce, come gia’ illustrato al termine del Consiglio dei ministri, la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi”.
“Come Regione Basilicata continuiamo a dare la disponibilità ad acquistare i crediti a sostegno delle famiglie, così come tanti altri enti locali. È a ogni modo necessario prima di tutto dare una prospettiva certa a famiglie e imprese, nel breve e nel lungo termine. Il Governo Meloni ha avuto il coraggio di raccontare la verità agli italiani, adesso però tutti insieme bisogna evitare il caos”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
“Il Superbonus era già bloccato prima dell’ultimo decreto e non a caso erano intervenute le Regioni. Sono sicuro che i parlamentari miglioreranno il decreto, in sede di conversione, con le risultanze degli incontri tra Governo e associazioni di categoria: si parla degli F24 delle banche, del coinvolgimento delle aziende pubbliche – c’è anche una proposta di legge depositata in consiglio regionale di Basilicata dal capogruppo di FDI – e quindi confidiamo in una soluzione positiva”, conclude Bardi.
“Le ipotesi prospettate dal Governo sul nodo dei bonus edilizia rappresentano un primo passo, ma non sono ancora risolutive. Auspichiamo che vengano individuate rapidamente le modalità più efficaci per affrontare la priorità dello sblocco dei crediti incagliati degli imprenditori che hanno effettuato lavori utilizzando lo sconto in fattura e la cessione del credito”. E’ la posizione di Confartigianato sintetizzata dal Presidente Marco Granelli.
Per avere un’idea più precisa del peso del comparto costruzioni in Basilicata Confartigianato ha diffuso un “quadro aggiornato”: 6.050 imprese del settore sono piccole imprese con meno di 50 dipendenti che pesano per l’83% sul totale (le imprese con più di 50 dipendenti sono 1.240).
L’analisi dei dati sulle entrate di lavoratori evidenzia che nel 2022 la domanda di lavoro nelle costruzioni, per l’85,5%, è generata dalle micro e piccole imprese, una quota che sale all’89,3% nel Mezzogiorno.
Nell’edilizia maggiore dinamismo della produttività
In parallelo alla crescita dell’occupazione, il settore delle costruzioni, dominato dalla micro e piccola impresa in cui lavora l’87,2% degli addetti, ha registrato un aumento della produttività del 5,8%, un ritmo doppio del +2,6% del totale economia. Nell’arco di cinque anni (2016-2021) il valore aggiunto reale per ora lavorata è salito del 10,6% nelle costruzioni, settore che risulta il più performante con una dinamica più che doppia rispetto al +4,4% della media dell’economia.
Secondo Granelli occorre agire su due fronti: aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, permettendo alle banche di compensare i crediti da loro acquisiti con parte dei debiti contenuti nei modelli F24 presentati ai loro sportelli dalla clientela; prevedere, dopo un check sull’assorbimento dei crediti da parte del sistema bancari, l’acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza per la parte non acquisita. Questo intervento è particolarmente necessario per i crediti di minore importo.
Confartigianato chiede inoltre di rinviare, con provvedimento urgente, dal 16 febbraio ad almeno fine febbraio 2023 la data entro la quale è necessario aver presentato la CILA per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito. Mentre per gli interventi di edilizia libera va prevista una specifica modalità per dar prova dell’inizio lavori.
L’obiettivo della transizione green degli edifici – commenta Rosa Gentile (Confartigianato Matera) – non potrà essere raggiunto se, insieme con un sistema delle agevolazioni sotto forma di detrazioni fiscali, non verrà mantenuta la possibilità della cessione dei crediti e dello sconto in fattura per alcune fattispecie, in particolare i soggetti con redditi bassi e privilegiando gli interventi su immobili con una classe energetica molto bassa o con ridotti requisiti sismici. Inoltre, la crescita dell’occupazione nell’edilizia e installazione di impianti ha registrato una maggiore intensità nel Mezzogiorno, che nel terzo trimestre 2022 registra una crescita degli occupati del 27,8% rispetto al corrispondente periodo pre-pandemia, una dinamica più che doppia di quella del Centro Nord (12,8%).