Ci lascia esterrefatti l’ulteriore presa di posizione di TOTALENERGIES contenuta in un comunicato stampa diffuso lo scorso 12 giugno in risposta al nostro comunicato del giorno precedente. L’azienda afferma che “a Tempa Rossa è garantita la sicurezza dei lavoratori, che la dotazione di personale è adeguata alla gestione di ogni operazione condotta nel perimetro dell’impianto e rispetta pienamente le stringenti normative di sicurezza, così come hanno sempre confermato tutti gli organi di controllo in occasione delle loro periodiche verifiche e ispezioni”.
Allora perché, ci chiediamo, su nostra sollecitazione e denuncia, la sezione UNMIG di Napoli con nota dell’8 maggio ha intimato a TOTALENERGIES di chiarire (entro 30 giorni) “in maniera inequivocabile se ci siano situazioni in cui un sorvegliante o un operatore può essere solo, in quale caso questo possa verificarsi e quale formazione abbia l’ulteriore addetto idoneo ad attivare il piano di emergenza laddove necessario”?
La sicurezza dei lavoratori era già adeguatamente garantita prima della nostra segnalazione? Ovviamente no. Esistevano ed esistono, causa l’evidente sottodimensionamento del personale, situazioni di mancato rispetto delle norme di sicurezza sancite dalla legge 624 del 1996 pur in presenza di situazioni comunicate a UNMIG non coerenti con la pratica effettiva dell’assetto organizzativo attuato.
E la prova di quanto affermiamo si trova nelle dichiarazioni fatte dall’azienda in Prefettura il 7 giugno, la quale ha affermato che da soli sugli impianti i lavoratori non devono andare e possono rifiutarsi di farlo. Quindi la condizione di sicurezza, in adesione ad una norma di legge, si è affermata dopo il nostro intervento e, con tutta evidenza, prima non c’era. A questo punto siamo noi stessi a dire con forza ai lavoratori di “rifiutarsi di espletare l’attività da soli” e visto e considerato che l’azienda condivide questa procedura, chiediamo ai lavoratori di segnalare ai rappresentanti sindacali, per il futuro, ogni tipo di forzatura atta ad affermare il contrario.
Ma ancora, perché in occasione della simulazione di incidente (svolta in data 1 maggio) sul sito di stoccaggio e movimentazione GAS GPL di Guardia Perticara la squadra di emergenza partita dal centro olio Tempa Rossa ci ha impiegato 25 minuti per giungere sul luogo di intervento?E perché, sempre a causa dell’evidente sottodimensionamento del personale, a presidio dell’intero impianto (di tutte e tre le piattaforme del centro olio) è rimasto un unico operatore?
La risposta è semplice anche in questo caso: perché l’attuale assetto prevede sul sito GPL la presenza della squadra di emergenza solo nei giorni feriali e non anche di notte, di sabato, domenica e festivi. E il 1 maggio è un giorno festivo. E se non si fosse trattato di una simulazione? Se fosse stata una reale emergenza o un reale incidente? E se si dovesse verificare un doppio incidente? L’operatore in solitaria sul centro olio si sarebbe trovato in condizioni tali da poter gestire la situazione e di assicurare la sicurezza del sito, del territorio e di tutti i suoi colleghi?
La sicurezza non si pratica e non si assicura con gli articoli sui giornali. Respingiamo al mittente l’accusa di non essere disponibili, come organizzazioni sindacali, a continuare il confronto. Ma se anche l’ultimo tentativo di mediazione e conciliazione, quello esperito in Prefettura, non ha registrato apertura alcuna da parte di TOTALENERGIES sulle questioni da noi poste, non esiteremo a continuare la lotta che abbiamo intrapreso per affermare le ragioni di salvaguardia di un corretto presidio delle attività attraverso un adeguato numero di donne e uomini capaci di assicurare la sicurezza delle operazioni. A questo punto restiamo in attesa di un ripensamento e di un contatto a stretto giro da parte dell’azienda, in mancanza del quale porteremo a termine questa e successive azioni di sciopero a salvaguardia e tutela di tutto quanto abbiamo l’onore di rappresentare.
LE SEGRETERIE TERRITORIALI E LA R.S.U. TOTALENERGIES
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