Cronache

Tragedia di Calenzano: 3 lucani coinvolti. Uno di questi originario di Villa d’Agri

La tragedia di Calenzano, vicino Firenze. Nel centro Eni in cui è avvenuta l’esplosione ( e in cui hanno perso la vita due persone) erano al lavoro anche degli operai della ditta Sergen di Grumento Nova, in trasferta per fare manutenzione.

Lo si apprende da fonti sindacali. A quanto sinora reso noto, 5 in tutto i trasfertisti: due impegnati in attività di ufficio non sarebbero stati raggiunti dall’esplosione.

Altri 3 invece sarebbero stati impegnati proprio sull’impianto. Uno di questi ultimi  – a quanto sinora emerso – sarebbe originario di Villa d’Agri e sarebbe stato ricoverato al centro grandi ustionati di Pisa.

Un altro sarebbe originario di Cirigliano. Il terzo lavoratore – nato in Germania – sarebbe invece residente a Sasso di Castalda.

Entrambi – a quanto sinora reso noto – farebbero parte della lista delle cinque persone che mancano all’appello, due morti e tre dispersi, tutti operai che stavano guidando le autocisterne.

Gli altri 3 colleghi: un 57enne originario di Catania, un operaio di Napoli di 62anni, un operaio originario della provincia di Novara di 49 anni. Ancora frammentarie le notizie.

Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil – Giovanni Galgano, segreteria regionale con delega sicurezza:

Le angoscianti notizie che arrivano, ancora provvisorie, da Calenzano, in Toscana, dove stamani è avvenuta l’esplosione nel Centro Eni, con un bilancio molto pesante di vite umane, purtroppo anch’esso provvisorio, suscitano dolore e rabbia. Da siti web leggiamo che ci sarebbero anche operai lucani coinvolti; che tra le persone ricoverate in codice rosso ci sarebbe un operaio della Val d’Agri e nella lista dei dispersi un operaio di Matera. Si tratterebbe di operai di una ditta di Grumento Nova, con lavoratori  in trasferta per fare manutenzione. Siamo di fronte all’ennesima strage sul lavoro. Il nostro pensiero va ai lavoratori lucani che sono morti fuori regione. Due tra ottobre e novembre: il  25 ottobre scorso l’operaio Donato Colangelo di 52 anni, di ritorno a Potenza con un altro operaio di 35enne di origini pakistane e residente anche lui nel capoluogo lucano,  in un tragico incidente sull’autostrada A1, in provincia di Terni;  il 29 novembre scorso l’operaio di Viggianello  Giuseppe Schettino, 50 anni, in un cantiere del Bolognese. I numeri della strage richiedono misure d’emergenza: nei primi 10 mesi del 2024, 890 incidenti mortali sul lavoro (+2,5%),  con un aumento di quelli occorsi nel tragitto casa-lavoro, da 196 a 233, come rilevato dall’Inail. Nello sciopero generale del 29 novembre insieme alla Cgil abbiamo rivendicato più prevenzione, più formazione, più ispezioni, più controlli, più investimenti, subito, ora. Non possiamo più tollerare che ogni nostro appello cada nel vuoto. Attraverso il nostro segretario generale PierPaolo Bombardieri la Uil ha chiesto  alla presidente Meloni di aprire un tavolo alla Presidenza del Consiglio. Si definisca, in quella sede e in tempi brevi, con le parti sociali coinvolte, una strategia, una politica che possa garantire a tutti di lavorare in assoluta sicurezza”.

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