Un studio di 35 università del mondo, anche italiane, pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet intitolato “Countdown on Health and Climate Change”. Uno studio che certifica un triste primato per l’Italia: è la nazione con l’aria più inquinata d’Europa e l’undicesimo nel Mondo per le morti causate da polveri sottili, un primato che ci saremmo volentieri risparmiati.
I dati
Nel 2016 le persone decedute prematuramente per patologie respiratorie causate dalle polveri sottili sono state 45 mila e 600, il dato globale europeo è di 281 mila morti! I polmoni più avvelenati sono purtroppo quelli dei bambini esposti ad una concentrazione maggiore di veleni, poiché camminano o si fanno trasportare, a meno di un metro da terra respirando ad uno strato più basso dell’aria, quello in cui sono più densi gli scarichi delle auto. Il particolato inalato può persino causare danni neurologici profondi con impatto a lungo termine.
I danni
La crisi climatica, in generale, danneggia la salute – proseguono i ricercatori dello studio – come le ondate di calore estivo, ad esempio, anticipano statisticamente molti decessi tra gli anziani. In Italia nel 2017, rispetto al 2000, sono stati ben 9 milioni in più quelli che hanno avuto problemi di salute legati al caldo; 220 milioni nel mondo. Ictus e problemi renali vengono amplificati per colpa del caldo.
Oltre alle vite perse i danni del clima impazzito vengono quantificati in 20 milioni di euro tra spese sanitarie e ore di lavoro perse. Rispetto al 2000 sul pianeta abbiamo perso 45 miliardi di ore di lavoro in più, quasi 2 milioni solo in Italia.
La salute di un’intera generazione è a rischio: a causa di emissioni e riscaldamento globale, avvertono gli scienziati dello studio. Un bambino che nasce nel 2019 potrà sperare di compiere in salute i suoi 30 anni nel 2049 solo se ci fermiamo in tempo.
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