La morte dell’operaio abruzzese Antonio Cavallucci a seguito del tremendo incidente sul lavoro nel cantiere della Tito-Brienza e i dati resi noti ieri dall’Inail relativi alle denunce di infortunio sul lavoro e di malattia professionale nel primo bimestre di quest’anno, ci spingono a rafforzare la campagna Uil “Zero Morti sul lavoro”. Ad affermarlo sono i segretari regionali Uil Vincenzo Tortorelli e Feneal Uil Carmine Lombardi. Il calo del 23% delle denunce di infortunio nei cantieri, avvenuto lo scorso anno, è riconducibile alla sospensione di attività di quasi tutti i cantieri, per lungo tempo, a causa della pandemia e per questa ragione – sottolineano i dirigenti sindacali – non ci fa stare tranquilli. Nelle costruzioni, come riferisce l’Inail, si è rilevata nel Paese, rispetto al 2019, insieme ad una sensibile diminuzione delle denunce d’infortunio, una sostanziale stabilità per quelle con esito mortale: 114 rispetto alle 113 dell’anno precedente. Circa il 2% delle denunce registrate ha riguardato il contagio da Covid-19, una percentuale che sale intorno al 15% per i decessi. Nella cantieristica edile, in cui le conseguenze degli infortuni risultano spesso gravi, vanno raccolte le proposte dell’Inail per l’attuazione di misure di prevenzione mirate, adatte ai fattori che caratterizzano il nostro sistema economico e sociale: la trasformazione del mondo del lavoro, la flessibilità dei contratti, l’utilizzo di nuove tecnologie.
L’altra faccia della medaglia infortuni: l’effetto Covid sul calcolo delle denunce di infortunio non cessa, purtroppo, di produrre conseguenze davvero allarmanti. Nel primo bimestre 2021 l’incremento delle denunce di infortunio nel settore “sanità e assistenza sociale” presenta un aumento del 169% rispetto allo stesso periodo 2020. Dati certamente non confortanti soprattutto se si considerano le tante attività ancora oggi chiuse per le disposizioni di contenimento delle cosiddette zone rosse o arancioni, o per il ricorso allo smart working da parte di tante lavoratrici e lavoratori dei settori pubblico e privato.
È in corso, in questi giorni, il confronto con i Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Salute, e tutte le parti sociali e datoriali, circa l’aggiornamento del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, del 24 aprile 2020.
Come UIL – dicono Tortorelli e Lombardi – confidiamo che l’adeguamento alle ultime disposizioni normative di questo strumento, a livello nazionale – conquista e orgoglio di tutte le parti sociali di questo paese – possa servire alle aziende e a tutte le lavoratrici e i lavoratori, affinché, le misure di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, siano ancora più efficaci. Un primo passo per la sicurezza di lavoratrici e lavoratori. Perché il nostro obiettivo è “ZERO MORTI SUL LAVORO”. Ora e in ogni nostra azione.