Lavoro

Uil Scuola: si rientra a scuola, senza regole

Presidi sanitari rimasti nel limbo delle buone intenzioni, classi sovraffollate, nessun meccanismo di tracciamento dei contagi, organico covid non rinnovato, questione dei lavoratori fragili tuttora irrisolta. E’ in questo quadro di misure sospese che il ministero ha inviato alle scuole una circolare nella quale rende noto che non emanerà una nuova pianificazione destinata all’introduzione di misure anti- Covid.

Il Piano per la prosecuzione delle attività scolastiche, educative e formative nelle istituzioni del sistema nazionale di istruzione non verrà rinnovato per l’anno scolastico 2022/2023.
Tutte le disposizioni emergenziali esauriranno la loro validità al 31 agosto 2022.

Per questo, in assenza di ulteriori specifiche proroghe o rinnovi dal 1° settembre varranno esclusivamente le Indicazioni strategiche dell’Istituto superiore di sanità.

Finestre aperte e pulizia ordinaria dei locali: sono le soluzioni messe in campo dal ministero per la ripresa di settembre. Nessuna risposta in materia di distanziamento, né misure stabili contro il sovraffollamento delle classi e l’esiguità degli spazi. Nessuna mappatura degli interventi tecnici per il ricambio d’aria e la ventilazione degli ambienti; Referenti Covid alle prese con compiti inusitati e impropri.

Sono questioni che restano aperte – sottolinea la Uil Scuola – soprattutto perché siamo convinti che gli incontri sulla sicurezza, che erano stati avviati, avrebbero dovuto avere esito diverso.
Eravamo pronti a sottoscrivere un protocollo sulla sicurezza – se fatto bene – osservano i  segretari generale e regionale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile e Luigi Veltri – mentre improvvisamente il tutto si è interrotto.

Resta forte la necessità di risposte concrete che riguardano la gestione del personale nella fase post – pandemia e le criticità che ogni giorno devono affrontare i dirigenti scolastici, i quali verranno privati dell’organico covid (55.000 persone in meno, di cui poco meno di un migliaio in Basilicata ) e che continuano a non essere coinvolti nella stesura di protocolli e note tecniche le quali non fanno che scaricare sulle scuole una serie di adempimenti che, per la maggior parte, restano di competenza delle ASL e degli Uffici di Prevenzione.

Emblematica resta la condizione dei lavoratori fragili, sistematicamente ignorata, nonostante le tante sollecitazioni che abbiamo rivolto all’Amministrazione. Per loro, il 31 luglio, sono scadute anche le minime tutele previste.

Nessuna risorsa aggiuntiva in termini di organici: dopo gli scioperi di dicembre abbiamo ottenuto la proroga dei contratti Covid. Un intervento tampone che dovrebbe ora trovare una risposta seria e strutturata nel tempo.

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