Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di UNIMA ITALIA:
Un’idea di Rosellina Leone realizzata con Company Aiello, Selvaggia Filippini, Salvatore Gatto, Federica Martina, Fioravante Rea, Irene Vecchia, e APS Tanto per Gioco, Associazione Bellivergari di Montemurro. In collaborazione con il Teatro delle Guarattelle di Napoli e la Fondazione Appennino di Montemurro. Video a cura di Arsfotovideo di Montemurro.
Il luogo dove pianteremo i mandorli
Nella nostra campagna c’è un luogo magico: due anfiteatri naturali, uno più grande circondato da querce e l’altro più piccolo che si trova accanto a un antico tratturo. In questo luogo della Basilicata il mio desiderio di piantare un albero si realizzerà: saranno cinque i mandorli che pianteremo, in attesa di piantarne in futuro molti di più.
La nostra campagna si trova sulla dorsale dell’Appennino Lucano, è in una parte centrale della struttura che regge il nostro paese Italia. Il luogo che abbiamo scelto ha due anfiteatri naturali a livello geologico, uno più piccolo ed uno più grande. Noi non sappiamo se in queste terre ci sono ancora i resti archeologici di antiche civiltà, quello che però è sicuro è che quando fu scavato il terreno per posizionare i tubi del gasdotto della Snam negli anni ’80 (per capirci si tratta proprio di una parte del gasdotto che parte dall’Algeria, attraversa il mare e salendo la dorsale appenninica si dirama in tutta Italia) qui furono trovate 12 tombe del 6° secolo A.C. e i bellissimi reperti di vasi, gioielli, armature, che si trovano presso il Museo Archeologico di Grumento ed il Museo Archeologico di Policoro, con scritto come luogo di provenienza Contrada Bracalicchio.
Accanto ai due anfiteatri c’è un pezzo incontaminato del vecchio tratturo che collegava Grumento con Policoro, oggi segnato sulle mappe come strada padronale Saponara Laurenzana. Un luogo magico abitato in tempi lontani sicuramente dai greci, che fu parte integrante della Magna Grecia, con Grumento vicino e con il fiume Agri che collegava l’Appennino con il mare di Policoro e con i Balcani. Il luogo è circondato da boschi di querce cedue e da olmi, legno che Bruno e altri burattinai utilizzano per scolpire i burattini. Ogni anno con l’alternanza del maggese, terra a riposo, i terreni dei due anfiteatri vengono arati e viene seminato il grano e con la raccolta del grano restano nel campo piccole balle di fieno che potranno essere usate come comodi sedili. Un luogo vivo, capace di dar vita al grano e al pane, ma anche ricco di contraddizioni tra il petrolio, il gas, le pale eoliche e le pietre focaie capaci di convivere con una natura selvaggia che non si è lasciata sedurre e che protegge al suo interno antichi ricordi.
Qui nasce l’idea di un teatro estivo all’aperto, capace di evocare i canti epici dell’Odissea, dell’Iliade e dell’Eneide. Luogo magico di accoglienza e di evocazione, abitata dai personaggi della natura incontaminata, dove Pulcinella e i suoi amici burattini possono piantare semi per un futuro al di là di tutto. Come rispondiamo all’Appello della Foresta Spesso sentiamo dire “manovrare i fili”, “essere il burattino di”, ma siamo noi umani artefici del nostro destino, e così per questa speciale Giornata Mondiale della Marionetta 2023 in un mondo senza pace, con atroci guerre che si combattono per conquistare territori, Noi sogniamo mondi senza confini; in un mondo dove per guadagnare di più si distruggono foreste, Noi pensiamo di piantare alberi; in un mondo dove non ricordiamo più la storia di chi ci ha preceduto, Noi pensiamo di dedicare pensieri di accoglienza per burattini, pupi, marionette per poter tramandare alle generazioni future le esperienze e le conquiste di secoli di comunicazioni.
Per l’Appello della Foresta pianteremo cinque alberi di mandorlo, piantare un albero vuol dire Nascita e Ri-Nascita, e così abbiamo pensato alle cinque dita della mano e alle tante mani che possono unirsi per dar vita alla nascita di piazze, di vicoli, di strade come luoghi di accoglienza, di realtà attive, di musei vivi, di collezioni visibili, di teatri, che con l’aiuto delle istituzioni e delle comunità possano nascere, crescere e svilupparsi. Insomma, il nostro “Appello della foresta” è un augurio per intraprendere un percorso di “accoglienza”, per un teatro attivo, vivo e presente, capace di mettere al centro i sogni delle comunità che abitano i luoghi e per “un futuro al di là di tutto”. Pianteremo i nostri pensieri e i nostri sogni e chiederemo agli alberi dei boschi e delle foreste di custodirli e di diffonderli. Raccoglieremo i testi scritti e li condivideremo con voi e prepareremo un breve video di saluto dalla Basilicata, con la collaborazione di Arsfotovideo di Montemurro, da inviare a Busto Arsizio. Il video sarà proiettato il 21 marzo, in apertura dell’incontro inaugurale della Giornata Mondiale della Marionetta.