Pensavamo che l’elezione del segretario cittadino e del nuovo direttivo potesse chiudere definitivamente una stagione buia nella storia del Partito Democratico di Moliterno per aprirne una nuova ed iniziare, seriamente, ad incentrare il dibattito sulle contraddizioni interne al circolo e sulle problematiche che affliggono la comunità locale e il territorio. Non è andata così. Come per le elezioni del segretario regionale, dello scorso inverno, si è consumata l’ennesima farsa senza dibattito, dove l’unico scopo era di far scivolare nell’ urna una scheda col nome di un candidato ( questa volta pure senza avversario). Dalle elezioni cittadine dello scorso 27 luglio il Pd di Moliterno esce equiparato ad una piccola comunità a trazione familistica: con un segretario e un direttivo composto (discutibilmente) pure da qualche suo stretto parente. Chi scrive non ha potuto partecipare alle elezioni cittadine (se avesse potuto avrebbe votato, naturalmente, contro il segretario eletto), ma è pur vero che da mesi aveva sollecitato che al voto dei vertici del circolo ci si arrivasse sulla base di un confronto delle parti e di una seria discussione. E non sulla sola autocandidatura di eventuali aspiranti segretari uno-due giorni prima della chiamata al voto. Oggi il Pd di Moliterno ha un nuovo segretario cittadino che precedentemente non ha mai (dicasi mai) espresso una visione di partito, ma vi è all’interno del circolo una componente (piccola, molto minoranza) rappresentata da chi scrive che incalzerà (valutando, volta per volta) ogni scelta e presa di posizione della segreteria. Un partito può essere credibile in primis quando mette in campo delle idee, le discute collettivamente e, in ultimo, decide pure sui nomi (non su un solo nome) da candidare alla segreteria. Un Partito Democratico nelle fattezze di un “votificio squilibrato” non fa gli utili della comunità locale, non guarda lontano, non cammina sposando prospettive-altre ed adottando nuovi metodi. Va indietro, inclinando verso i soliti interessi personali e di parte. E’ una forza politica, probabilmente, a cui è meglio non affidarsi. Non accostarsi.
Mimmo Mastrangelo
Raffaele Rotondaro
PD di Moliterno