Mantenere un livello di servizi adeguato per gli anziani che vivono nelle aree rurali soprattutto per i bisognosi e i non autosufficienti, finalizzare l’impiego delle risorse e conservare una rete di assistenza efficace, adeguamento delle pensioni a quanto previsto dall’Europa, strategie di politica mirate alla valorizzazione del ruolo sociale dell’anziano nella società. Sono questi i temi principali affrontati dalla VII Assemblea Congressuale della ANP (Associazione Nazionale Pensionati) Basilicata, aderente alla Cia-Agricoltori, che si è svolta a Brienza. Mimmo Guaragna è stato eletto nuovo presidente regionale mentre Giovanni Bulfaro che sinora ha diretto l’Associazione è presidente onorario; il comitato direttivo è formato da Antonio Guastamacchia, Iola Margonara, Filippo Massaro, Vincenzo Santarsiero, Rocco Sileo, Maria Giuseppina Durante, Vito Pace. Un centinaio di pensionati provenienti da tutti i Comuni della regione, in rappresentanza di circa 10mila associati, hanno ribadito la necessità di affermare i diritti, organizzare i servizi, valorizzare il ruolo dei pensionati in un patto tra generazioni per lo sviluppo della Basilicata.
Lo scenario delle condizioni di vita degli anziani che vivono nei comuni agricoli è segnato dalla perdita incessante di abitanti e non si prevede una inversione di tendenza. La crisi demografica fa aumentare la percentuale delle persone anziane.
Più di un terzo dei lucani è assegnatario di una pensione, ma queste pensioni sono nella stragrande maggioranza schiacciate sui minimi, tant’è che le nostre due provincie occupano i livelli più bassi delle graduatorie nazionali. Eppure, queste pensioni così scarne in tantissime situazioni permettono ad interi nuclei familiari di sopravvivere.
Questo scenario, incontestabile nella sua drammaticità, obbliga la ANP lucana ad assumere maggiori responsabilità.
Nel corso della legislatura che si è conclusa recentemente la ANP e la CIA hanno promosso una vertenza ed una mobilitazione molto interessanti ed impegnative. Si sono ottenuti buoni risultati ma ancora molto c’è da fare. Con l’apertura del nuovo Parlamento la vertenza pensioni sarà ripresa ancora con più forza e con più decisione. Secondo dati attendibili l’80 per cento degli agricoltori pensionati lucani percepisce un assegno mensile inferiore ai 500 euro.
Altro tema affrontato il ricambio generazionale nelle aziende agricole che vedrà in prima linea l’Associazione nazionale pensionati della Cia. «Il tema dell’affiancamento per il ricambio generazionale in agricoltura – ha sottolineato il nuovo presidente Anp Mimmo Guaragna – si fonda sul ruolo dell’anziano che aiuta, collabora, sostiene, insegna, forse anche rimprovera, ma comunque favorisce l’inserimento del giovane agricoltore. Se questo ruolo è considerato, anche dalla legge, un valore, ciò deve valere anche per il resto delle funzioni svolte anche quando queste non sono più propriamente produttive. Comunque, anche qui intendiamo ribadire il nostro impegno all’attuazione della legge, proposta insieme ad Agia, che prevede appunto l’affiancamento per favorire il ricambio generazionale nelle aziende agricole».
E sul ruolo degli anziani? «Se come da più parti si sostiene – ha proseguito Guaragna -, gli anziani sono una risorsa sociale e culturale, è necessario che la società si organizzi e sia coerente, che metta nelle condizioni le persone anziane di esprimere tutte le potenzialità e la ricchezza sociale e culturale di cui sono portatrici. Per noi questo è un argomento sensibile, per il quale da anni ormai rivolgiamo il nostro impegno, in particolare per valorizzare la memoria e i valori della cultura contadina da trasferire alle nuove generazioni di agricoltori e di cittadini».
Ancora è importante che nei nostri comuni rurali e nei quartieri e nelle frazioni delle nostre cittadine gli anziani abbiano i loro luoghi autogestiti dove incontrarsi e socializzare.
I centri anziani non devono essere dei ghetti, ed è per questo che si propone la creazione dei Centri di Aggregazione Intergenerazionali, affinché si realizzi un dialogo con tutti, soprattutto con i giovani a cui chiediamo di ritrovare e di ripensare le proprie radici.
E’ inoltre compito dell’ANP rivitalizzare la Consulta Regionale per l’Anziano. La nostra presenza ed il nostro attivismo in questo organismo sarà molto più efficace se la Consulta raccoglierà i suggerimenti che verranno dai territori.